03 Nov QUANDO I PIATTI FINISCONO PER ARIA: TERAPIA DI COPPIA
Quando due persone s’innamorano, e non un attimo prima, decidono inconsapevolmente di seguire il proprio istinto romantico a discapito del proprio Sé razionale. Ogni individuo, infatti, è dotato di più parti di Sé che convivono e sono protagonisti di momenti diversi della propria vita e della propria quotidianità. La metafora che uso nella mia pratica clinica per spiegare il concetto del Sé è quella di una matrioska che, come gli esseri umani, si compone di più parti, conciliabili tra loro per forma e misura. Quando una delle bamboline non si incastra con la più grande che la contiene e la più piccola che deve contenere, ecco che si sviluppa una difficoltà.
Cosa succede quindi se improvvisamente il proprio Sé razionale viene surclassato da quello meramente emotivo? Le ipotesi sono diverse. Può adeguarsi, grazie alle capacità di adattamento individuali; può annullarsi fino a perdersi del tutto, anche quando un evento di vita può richiederne la partecipazione; può frustrarsi, tanto da minare gradualmente la bontà dell’istinto romantico che porta a credere “che tutto andrà bene”; e, nella peggiore dei casi, può raccontarsi che funzionerà, mentendo fino a esplodere.
Ma allora, come ci si può innamorare senza che il cuore sia condizionato dagli schemi della mente? Ebbene, il segreto c’è e consiste nella condivisione delle parti di Sé attraverso una forma di “Romanticismo esplorativo”. Questa modalità di abbandono al partner fa sì che gli aspetti affettivi ed emotivi siano accompagnati da elementi concreti e peculiari dell’individuo.
Capiamo bene di che si tratta. Ognuno di noi conosce (o dovrebbe essere consapevole) quali sono le proprie modalità comportamentali reattive alle situazioni tipiche della vita: come funziono quando ho un imprevisto, cosa provo quando le mie aspettative vengono tradite, come reagisco quando ottengo un successo, come gestisco le emozioni positive e negative, quali sono i propri pregi e difetti. Le esperienze personali, infatti, molto spesso costituiscono un banco di prova in cui cimentarsi nell’utilizzo delle proprie abilità presunte per verificarne l’efficacia e apprendere eventuali limiti che di cui se ne ignorava la presenza.
Ebbene, mettere a disposizione dell’altro queste conoscenze personali su se stessi può costituire una sorta di libretto d’istruzioni della coppia che previene i fraintendimenti e favorisce il contatto e la comunicazione, in presenza e social. Analogamente, comporre un patto a cui attenersi nei momenti critici della coppia potrebbe offrire uno strumento di prevenzione della degenerazione della situazione laddove i nervi smettono di essere saldi. Per esempio, in un momento di serenità, la coppia può individuare un minimum garantito oltre il quale non andare, al fine di rimanere ancorati alla realtà e alla situazione presente nei momenti in cui la disregolazione emotiva può giocare brutti scherzi. Tra le regole del minimum garantito si possono includere:
- Continuare a dormire insieme;
- Consumare i pasti insieme;
- Escludere dal conflitto i figli;
- Mantenere gli impegni della gestione familiare (buttare la spazzatura, apparecchiare, cucinare, ecc.);
- Rinunciare a dispetti infantili (nascondere, rompere o buttare le cose dell’altro, andare avanti con la serie tv che si guarda insieme, ecc.);
- Riferirsi esclusivamente all’evento scatenante;
- Usare una terminologia che scongiuri danni irreparabili;
- Evitare iniziative eclatanti (scappare di casa, uscire di casa senza dirlo, ecc.);
- Usare le modalità chiarificatorie prestabilite;
- Darsi un tempo.
Ora, qualcuno può domandarsi se è davvero necessario usare tutte queste precauzioni. Ebbene, certo che no! Ma la vita può essere una scommessa o diventare uno strumento nelle mani di chi ne è padrone, da usare nella ricerca della propria felicità. Avere la possibilità di pianificare una strategia di gestione delle incomprensioni, quindi, può consentire di esplorare quelle che possono essere le occasioni in cui si va oltre la finestra di tolleranza individuale e della coppia, per cogliere quando, tira tira, la corda inizia a sfilacciare. Inoltre, conoscere anticipatamente quali sono le memorie implicite ed episodiche che si attivano in se stessi e nel partner offre la possibilità di proteggere l’altro e di farsi proteggere dai temi dolorosi evocabili.
Di certo, sapere che esiste un modo per far funzionare le relazioni pregne di umori, affetto, emozioni e istinti offre quell’ancora di salvezza preziosa per chi, anche a distanza di tempo da quell’abbandono al romanticismo istintivo, può improvvisamente avere bisogno della sua versione “esplorativa”.